Un bel Faito improvvisato…

Per sfuggire alla calura agostana abbiamo pensato di superare quota 1000 e di immergerci nell’ombra offerta dalle faggete del Faito, monte di 1131 m.s.l.m. appartenente alla catena dei Lattari.

Il legno del Faito ispirò Ferdinando I delle due Sicilie che fece costruire i cantieri navali di Castellammare di Stabia, poi tristemente ridimensionati dall’invasore sabaudo.

Dal bosco siamo usciti raramente e solo per ammirare lo strepitoso bel vedere della nostra terra. Qui sotto, ancorché offuscato dalla cappa di calore, uno scorcio della penisola sorrentina, all’esito della quale risplende l’isola caprese.

Di seguito si intravede il mio destriero che vorrebbe scalpitare oltre il sentiero della Casa del Monaco in direzione della Conocchia, ma lo invito a desistere per via del caldo torrido…

Torniamo indietro verso Campo del Pero, non prima di aver scattato qualche altra foto.

Risaliamo verso la chiesa di San Michele per ammirare l’omonimo Monte, comunemente detto Molare per via della sua forma che non abbisogna di descrizione. Trattasi della vetta più alta della catena dei Lattari (1444 m.s.l.m.) che ha già conosciuto i copertoni delle nostre ruote ed assorbito il sudore che l’impresa richiedette. 

Sulla via del ritorno seguiamo la cresta per ammirare il Vesuvio e il Monte Somma, Signori del Golfo di Napoli …

…senza tralasciare, però, di far mordere qualche gradino in pietra al mio esigente mezzo catartico.

Alla fine, meritata ricompensa pel muscolar sacrificio, ci siamo concessi la consueta marennella con birretta.

Mentre le Signore hanno preferito la classica caprese (pomodoro e mozzarella), il sottoscritto si è lasciato coinvolgere dalla scostumata seduzione di qualche fetta di provola affumicata, sovrastata da pancetta e melanzane sott’olio  o_O 

E chest’è!!!

Alla prossima avventura…

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